SICUREZZA ALIMENTARE E CAMBIAMENTI CLIMATICI IN CERCA DI ACCORDI
Facilitare il dialogo sul tema dei cambiamenti climatici in vista della Conferenza di Copenhagen che, nel dicembre di quest'anno, dovrà definire gli assetti globali del 'post Kyoto': questo l'obiettivo del G8 dedicato all'ambiente in programma a Siracusa dal 22 al 24 aprile prossimi. L'incontro rappresenta l'occasione per coinvolgere nella lotta ai cambiamenti climatici tutti i grandi soggetti mondiali che hanno un gran peso sul sistema della produzione e del consumo di energia. L'Italia, in questo contesto, ha il compito di presiedere e indirizzare una discussione approfondita, che tenga conto della grave crisi economica che attanaglia la finanza mondiale, che possa trovare nuova linfa nell'unione di più soggetti, nel coordinamento degli interventi e nella condivisione degli obiettivi. Obiettivo è limitare l'impatto del clima sulle popolazioni e porre le basi per inquinare meno e consumare meglio l'energia necessaria per lo sviluppo e il benessere dei popoli e delle Nazioni. Per quanto riguarda il tema della Biodiversità, è fondamentale per proporre nuovi comportamenti, più attenti all'ecosistema e alla considerazione di come l'uomo si muove al suo interno. Per limitare lo sfruttamento indiscriminato delle risorse e promuovere i temi delle fonti rinnovabili e del riciclo-riutilizzo dei rifiuti. All'iniziativa della presidenza italiana del G8 partecipano i ministri dell'Ambiente dei paesi del G8. Oltre naturalmente all'Italia, saranno presenti Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, Canada, Russia, assieme a Cina, India, Brasile, Messico, Indonesia, Sudafrica, Australia, Repubblica di Corea, Egitto, con la partecipazione della Repubblica Ceca, Presidenza di turno dell'Unione Europea, della Commissione Europea, della Danimarca in qualità di Presidenza della prossima COP e di alcune Organizzazioni Internazionali.
DIGITALE TERRESTRE, VIA LIBERA A 5 NUOVE RETI
Con la delibera dell' Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) approvata l'8 aprile 2009 viene definito il percorso per il definitivo spegnimento delle reti analogiche (switch off), previsto per la fine del 2012, la conversione delle reti digitali esistenti e l'incremento dell'offerta delle frequenze disponibili per nuovi operatori. Le 21 reti disponibili in digitale verranno divise in otto reti destinate alla conversione di quelle analogiche; altre otto alla conversione delle reti digitali esistenti; le cinque reti rimanenti, invece, andranno sul mercato, stimolando la concorrenza nell'offerta, considerata anche la disponibilità della capacità di trasmissione (ogni frequenza è in grado di trasportare da quattro a sei/sette programmi). Nello specifico, la delibera stabilisce che: 8 reti saranno destinate alla conversione delle attuali reti analogiche. Gli operatori nazionali esistenti avranno assegnata capacità di trasmissione sufficiente per la trasmissione dei programmi a definizione standard ed ad alta definizione. 8 reti digitali saranno dedicate alla conversione in tecnica singola frequenza delle attuali reti digitali esistenti che oggi utilizzano il sistema meno efficiente della multifrequenza. Ciascun operatore avrà diritto alla conversione delle reti digitali attualmente operanti; all'esito della conversione dell'attuale sistema televisivo nazionale risulterà disponibile un dividendo nazionale di 5 reti. Le 5 nuove reti consentiranno l'entrata in onda di nuove emittenti non ancora presenti sul mercato. Dal dicembre 2003 è iniziata nel nostro Paese l'era della televisione digitale terrestre. In precedenza la diffusione televisiva terrestre avveniva esclusivamente in modalità analogica. La Sardegna è la prima regione italiana ad aver concluso il passaggio definitivo al digitale terrestre lo scorso 31 Ottobre. Il prossimo obiettivo è la Val D'Aosta. La transizione al digitale terrestre coinvolgerà progressivamente tutte le Regioni italiane.
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ITALIA E RUSSIA PIÙ VICINE CON LE ADOZIONI INTERNAZIONALI
Si è svolto a Roma dal 15 al 17 aprile 2009 il primo seminario italo-russo sulle adozioni internazionali, a seguito dell' accordo bilaterale firmato a Mosca il 6 novembre 2008 tra l'Italia e la Federazione Russa. Il seminario, presieduto dal Presidente della Commissione per le Adozioni internazionali, Carlo Giovanardi, è stata un'occasione non solo per migliorare l'accordo stesso ma anche per un confronto e uno scambio tra le autorità russe e italiane sulle tematiche delle adozioni internazionali, le rispettive normative che disciplinano l'adozione, i requisiti degli adottanti e dei minori adottabili. Nelle Disposizioni generali del testo per la prima volta viene stabilito che le parti contraenti possono concordare il numero degli enti autorizzati ad operare con le adozioni internazionali nella Federazione Russa. Ad oggi sono oltre 70 gli enti che hanno ottenuto dalle autorità russe l'accreditamento a promuovere le adozioni internazionali in Federazione Russa (di cui dieci italiani). La Repubblica italiana e la Federazione russa convinte che per assicurare al minore uno svolgimento armonioso della sua personalità ognuna delle Parti contraenti adotti le misure adeguate per consentire al minore di rimanere nella propria famiglia naturale e, ove ciò non sia possibile, per collocarlo in una famiglia sostitutiva, riconoscendo che al minore adottato devono essere assicurati gli stessi benefici e gli stessi diritti che gli sarebbero riconosciuti in quanto cittadino dello Stato di accoglienza, o dello Stato dove abbia la residenza abituale. Le parti Contraenti collaborano al fine di garantire che l'adozione di minori sia manifestazione di libera volontà dei soggetti che la effettuano, in spirito d solidarietà umana, nell'osservanza delle leggi delle Parti contraenti e della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989.
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INDIRIZZI OPERATIVI PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELL'EVASIONE |
Massimo impegno sul fronte dell'accertamento sintetico del reddito delle persone fisiche, anche grazie al controllo di cessioni di beni e prestazioni di servizi di lusso; controlli più efficaci per chi usufruisce di regimi fiscali agevolativi; stretta sulle compensazioni per crediti inesistenti e attività di tutoraggio per le imprese di grandi dimensioni. Sono questi alcuni dei punti strategici del "decalogo" per lo sviluppo dell'attività di prevenzione e contrasto dell'evasione nel 2009, contenuto nella circolare n.13/E del 9 aprile 2009 dell'Agenzia delle Entrate. Tale circolare trova applicazione nell'ambito della riorganizzazione in atto, a livello centrale, regionale e locale. La riorganizzazione ha il duplice scopo di "focalizzare distintamente l'azione di controllo sulle diverse macro-tipologie di contribuenti" e di "adottare metodologie di intervento differenziate per ciascuna macro-tipologia", tenendo conto anche delle specifiche, relative alle realtà territoriali e settoriali. Grande importanza riveste quindi l'analisi e la valutazione del rischio di evasione e/o elusione relativa ad ogni macro-tipologia; analisi che verrà effettuata dalle nuove Direzioni Provinciali, e dalla cui accuratezza dipenderà l'efficacia dell'attività di controllo. Tale attività ha come obiettivo, non solo il recupero delle imposte evase, ma anche l'allargamento e un cambiamento dei comportamenti fiscalmente scorretti tali da determinare un allargamento del gettito spontaneo. Per quanto riguarda le Direzioni Regionali, queste avranno il compito di controllare e monitorare, attraverso il c.d. tutoraggio, le aziende di grandi dimensioni. A questi uffici è inoltre preposto il compito di definire il quadro di riferimento per l'attività di analisi e controllo degli attuali uffici locali.
ESAMI DI STATO, ISTRUZIONI PER L'USO
La sessione degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore ha inizio il giorno 25 giugno 2009. Sono ammessi all'esame di Stato gli alunni delle scuole statali e paritarie che abbiano frequentato l'ultimo anno di corso, siano stati valutati positivamente in sede di scrutinio finale e abbiano comunque saldato i debiti formativi contratti nei precedenti anni scolastici. L'abbreviazione di un anno per merito è consentita soltanto agli studenti che, oltre ad aver riportato nello scrutinio finale della penultima classe non meno di otto decimi in ciascuna disciplina, hanno seguito un corso regolare di studi di istruzione secondaria superiore, riportando una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in ripetenze. Si intendono valutati positivamente gli alunni che nello scrutinio finale dell'ultimo anno di corso conseguano almeno la media del "sei". A partire dall'anno scolastico 2008/2009, la valutazione sul comportamento concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello studente; pertanto, il voto sul comportamento incide sulla determinazione del credito scolastico riferito all'ultimo anno di corso e, in caso di ammissione per abbreviazione, su quello riferito al penultimo anno. Esso comporta, se inferiore a sei decimi, la non ammissione all'esame di Stato. Per gli studenti portatori di handicap, la Commissione d'esame, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, relativa alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e all'assistenza prevista per l'autonomia e la comunicazione, predispone prove equipollenti a quelle assegnate agli altri candidati e che possono consistere nell'utilizzo di mezzi tecnici o modi diversi, ovvero nello sviluppo di contenuti culturali e professionali differenti.
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