TRASPARENZA, CONTROLLI E SANZIONI CONTRO LA CORRUZIONE
Piano nazionale anticorruzione e osservatorio sulla corruzione, banca dati lavori pubblici ed esaltazione della trasparenza con l'utilizzo delle nuove tecnologie: sono gli strumenti scelti dal Governo per prevenire la corruzione nelle pubbliche amministrazioni, approvando, nel Consiglio dei Ministri dell'1 marzo 2010 il disegno di legge contro la corruzione. Costituiscono il disegno di legge il Piano nazionale anticorruzione e la trasparenza per ridurre i rischi anticorruzione nella PA; la Disciplina degli Enti locali per rafforzare i controlli e dettare i criteri di eleggibilità nelle cariche elettive e le Norme sanzionatorie. In particolare, quanto al Piano anticorruzione ciascuna amministrazione centrale indica il grado di esposizione al rischio di corruzione dei propri uffici, le misure organizzative necessarie a fronteggiare tale rischio, le procedure di selezione, la formazione e rotazione dei funzionari che operano in settori sensibili, le soluzioni (anche normative) per prevenire ed individuare gli illeciti. Quanto ai Controlli sugli Enti locali, saranno migliorati i controlli sul piano della funzionalità, della spesa e dei controlli strategici. Infine, riguardo alle norme sanzionatorie, è previsto che, chi abbia ricoperto la carica di Presidente della Regione non possa essere candidato ad alcuna carica elettiva né ricoprire incarichi di governo o di amministrazione in Enti pubblici nazionali o locali; che sia ampliato il numero delle sentenze definitive di condanna ostative alla candidatura alle elezioni provinciali, comunali e circoscrizionali e all'assunzione di importanti cariche negli Enti locali.
| |
RIPARTO DEL FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI ANNO 2009 |
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2010 il Decreto Interministeriale relativo alla ripartizione del Fondo Nazionale per le politiche sociali per l'anno 2009. Il Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS), istituito al fine di promuovere interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, finanzia un sistema articolato di Piani Sociali Regionali e Piani Sociali di Zona che descrivono, per ciascun territorio, una rete integrata di servizi alla persona rivolti all'inclusione dei soggetti in difficoltà, o comunque all'innalzamento del livello di qualità della vita. Questa modalità di intervento ridisegna un nuovo sistema di welfare che intende partire da una visione di insieme delle problematiche, per operare sugli specifici settori, sempre tenendo conto delle interdipendenze tra i fenomeni sociali e tra le politiche pubbliche. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali si occupa di monitorare sia l'andamento della spesa per trasferimenti monetari, sia della spesa territoriale per servizi. Per l'anno 2009 è destinata al FNPS la somma di € 1.420.580.157, di cui 842.000,00 € al finanziamento di diritti soggettivi, come: assegni di maternità; assegni ai nuclei familiari; agevolazioni ai genitori di persone con handicap grave; indennità a favore dei lavoratori affetti da talassemia major; 518.226.539,00 € alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano e 60.353.618,00 € al volontariato, all'immigrazione, all'inclusione sociale.
|
|
PROPAGANDA ELETTORALE, LE REGOLE DEL GARANTE DELLA PRIVACY
In vista delle elezioni regionali e amministrative del 28 e 29 marzo 2010, e degli eventuali turni di ballottaggio previsti per aprile, il Garante della Privacy, con provvedimento pubblicato nella G.U. n. 43 del 22 febbraio 2010, ricorda le prescrizioni cui devono attenersi partiti politici, comitati promotori, sostenitori e candidati, per l'utilizzo dei dati personali dei cittadini ai fini di comunicazione politica e propaganda elettorale. Fino al 31 maggio 2010 è consentito utilizzare i dati contenuti nelle liste elettorali per esclusivi fini di propaganda elettorale, senza che sia necessario il preventivo consenso dei cittadini, ma solo se i dati sono raccolti direttamente da pubblici registri, elenchi, atti o altri documenti conoscibili da chiunque e se il materiale propagandistico è di dimensioni ridotte. I titolari di cariche elettive possono utilizzare dati raccolti nell'ambito delle relazioni avute con cittadini ed elettori. Decorsa la data del 31 maggio, partiti, comitati promotori, sostenitori e candidati possono continuare a trattare i dati raccolti lecitamente, per esclusiva finalità di selezione di candidati, propaganda e comunicazione politica, solo se informeranno gli interessati entro il 31 luglio 2010; in caso contrario, i dati dovranno essere cancellati. È necessario il consenso per particolari modalità di comunicazione, come sms, e-mail, mms, per telefonate preregistrate e fax; lo stesso nel caso si utilizzino dati raccolti su Internet o ricavati da forum o newsgroup, e liste di abbonati ad un provider. Non sono in alcun modo utilizzabili: gli archivi dello stato civile; l'anagrafe dei residenti; le liste elettorali di sezione già utilizzate nei seggi; dati annotati privatamente da scrutatori e rappresentanti di lista durante operazioni elettorali.
| |
PATRIMONIO CULTURALE EUROPEO: ALL'ITALIA LA GUIDA DEL PROGETTO DI RECUPERO |
Il 25 febbraio scorso il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, e il Ministro per i Beni e le Attività culturali, Sandro Bondi, hanno firmato, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, la dichiarazione che avvia l'attività di coordinamento della Programmazione congiunta della ricerca europea nel settore della conservazione e sicurezza del patrimonio culturale. Il Consiglio "competitività" dell'Unione Europea dell'1-2 dicembre 2009 ha infatti approvato la proposta dell'Italia di inserire la conservazione del patrimonio culturale fra i temi per i quali è necessario coordinare i programmi nazionali di ricerca degli Stati membri dell'UE. Attraverso la dichiarazione, i due ministri si sono impegnati a coordinare la definizione e l'implementazione dell'iniziativa europea di Programmazione congiunta nel settore della conservazione e sicurezza del patrimonio culturale in un ambiente in cambiamento; a sostenere la partecipazione italiana mediante la definizione, attraverso tavoli di concertazione, di un apposito Piano nazionale che individui obiettivi, strategie e modalità di partecipazione, nonché gli strumenti normativi e le risorse finanziarie necessarie; a favorire la collaborazione di soggetti pubblici e privati, interessati a partecipare all'iniziativa. A tal fine sono stati destinati circa 40 milioni a valere sui fondi del VII Programma quadro di ricerca europeo e, in caso di successo, altri fondi provenienti dall'VIII Programma.
|
|